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Domande frequenti

In questa sezione puoi trovare le risposte alle domande più comuni riguardanti i servizi e le procedure, dalla gestione dei pagamenti alla risoluzione delle controversie legali.
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Un rapporto finanziario posto sotto sequestro può essere chiuso esclusivamente su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Qualora la banca abbia proceduto in tal senso chiudendo di propria iniziativa il conto originariamente sequestrato, dovrà individuare (in conformità con la propria regolamentazione interna) la modalità utile per realizzare la restituzione a favore dell’avente diritto.

Per ottenere informazioni sui procedimenti (visualizzate in forma anonima), è possibile consultare il Portale Servizi Telematici del Ministero della Giustizia, oppure l'APP Giustizia civile.

No. Non occorre prendere appuntamento con Equitalia Giustizia S.p.A. per ritirare le somme.

Equitalia Giustizia S.p.A., ricevuto il modello C di restituzione, procederà ad una serie di controlli di completezza del modello C, sia contabili che formali, al termine dei quali trasmetterà, nei tempi più solleciti possibili all’operatore finanziario Poste S.p.A., la comunicazione afferente l’ordine di svincolo disposto dall’autorità Giudiziaria.

La materiale restituzione delle somme viene effettuata dall’ufficio Postale ove si trova il deposito giudiziario, come indicato sul modello C, presso il quale l’avente diritto dovrà rivolgersi.

La rateizzazione delle somme a titolo di Sanzione, richieste con invito al pagamento, non è prevista dalla normativa vigente.

Per specifiche sulla quantificazione dei crediti è possibile contattare Equitalia Giustizia S.p.A. tramite la sezione dedicata ai contatti sul presente sito web ovvero ai seguenti indirizzi: infospesegiustizia@equitaliagiustizia.it, infospesegiustizia@pec.equitaliagiustizia.it

No.

In mancanza di diverse indicazioni da parte dell’ufficio Giudiziario, non è possibile procedere con la restituzione mediante bonifico su un conto corrente diverso da quello indicato sul modello C.

Equitalia Giustizia S.p.A., ricevuto il modello C di restituzione, procederà ad una serie di controlli di completezza del modello C, sia contabili che formali, al termine dei quali trasmetterà, nei tempi più solleciti possibili, all’operatore finanziario la comunicazione afferente l’ordine di svincolo disposto dall’autorità Giudiziaria per il conto corrente indicato nel modello C.

Eventuali richieste di bonifico potranno essere rivolte direttamente alla banca, incaricata della materiale restituzione a favore dell’avente diritto.

Le istruzioni di pagamento del Contributo unificato sono contenute nel Modello C notificato:

Una volta in possesso del Modello C, considerato che Equitalia Giustizia S.p.A. dovrà aver già  completato i controlli di completezza e correttezza sia contabili che formali del modello, l’avente diritto  dovrà recarsi personalmente presso l’ufficio postale indicato nel modello C, presentando la seguente documentazione:

  • documento di riconoscimento in corso di validità;
  • tesserino del codice fiscale o documento equivalente (tessera sanitaria o carta regionale dei servizi);
  • provvedimento notificato dall’Ufficio giudiziario (modello C) oppure copia autentica del medesimo provvedimento.

Il mancato pagamento del Contributo unificato a seguito della notificazione del Modello C comporta:

  • sia l’iscrizione a ruolo "esattoriale" del credito richiesto con cartella di pagamento, con aggravio degli interessi legali di ritardato pagamento (D.P.R. n. 115/2002, art. 16);
  • sia l’irrogazione di una Sanzione richiesta con la notificazione di un ulteriore invito al pagamento (Modello D).

In caso di pagamento del Contributo unificato a seguito di notificazione del Modello C, è necessario inviare copia del versamento ad Equitalia Giustizia S.p.A. tramite la sezione dedicata ai contatti sul presente sito web ovvero ai seguenti indirizzi: infospesegiustizia@equitaliagiustizia.it, infospesegiustizia@pec.equitaliagiustizia.it.

Per la richiesta di tale informazione l’avente diritto dovrà rivolgersi alla propria Banca. 

L’attività di rendicontazione del conto corrente costituisce tipicamente un’attività propria dell’istituto di Credito.

Sarà onere della Banca fornire qualsiasi informativa in merito alle movimentazioni del rapporto di conto corrente durante il sequestro, funzionali anche alle verifiche di eventuali contabilizzazioni a carico e/o svantaggio dell’intestatario del conto.

La rateizzazione delle somme a titolo di Contributo Unificato richiesto con invito al pagamento non è prevista dalla normativa vigente.